Aldo Neri – Pittore (1911 – 2003)

Autoritratto – 1975

Premessa

Ho conosciuto Aldo Neri quando aveva ottant’anni, la prima volta che entrai nel suo studio rimasi quasi scioccato nel vedere quel tipo di pittura che non mi apparteneva, la mia cultura nel campo dell’arte (molto scarsa) era rimasta ai grandi artisti italiani o perlomeno al quadro che io chiamo tradizionale come un paesaggio, un mazzo di fiori o una natura morta, invece li nello studio vedevo Teatrini, Clown, immagini in cerca di giustificazioni (così le chiamava il maestro), e altre rappresentazioni strane.

Poi diventati amici, passavo diverse mattinate con lui nello studio osservandolo mentre dipingeva e tenendogli compagnia.

Gli proposi di catalogare tutte le sue opere rimaste nello studio, il maestro teneva i suoi disegni e gli acquerelli in diverse cartelle che solo lui ricordava il contenuto, mentre i quadri erano disposti lungo le pareti dello studio e così dopo aver catalogato più di 6000 disegni, 700 acquerelli e 500 quadri a olio, ho potuto vedere e capire di persona tutto il percorso artistico fatto dall’artista.

Mi scuso anticipatamente se il lettore attento troverà qualche imperfezione ma non sono uno scrittore e quello che vado a scrivere è ricavato da quanto letto su di lui, dalle interviste che gli hanno fatto e da quanto sentito personalmente nelle ore passate assieme.

Teatrino n.3 – 1996

Attori – 1990      

Ragazza con cappello – 1978  

                       


Capitolo 1   (la giovinezza)

 

Aldo Neri, nasce a Livorno, in quella parte di toscana dove tra colline e mare si possono ammirare un’insieme di splendidi colori, l’azzurro del mare, il verde dei pini marittimi  e il grigio rossastro delle colline dell’Amiata sono di una bellezza tale che sicuramente portano ad amare la natura e l’arte.

Ha la possibilità di studiare, (in quei tempi una cosa non da poco), si diploma ragioniere e nel frattempo ha la possibilità di frequentare la bottega d’arte di un suo zio pittore e così apprendere i primi rudimenti di questa nobile arte.

Siamo nel pieno periodo dei “Postmacchiaioli” movimento pittorico di origine toscana che furono attivi, richiamandosi alla pittura di “macchia”, tra il 1880 ed il 1930.

Ha la possibilità di conoscere quel Lorenzo Viani, pittore e poeta tutto genio e sregolatezza che frequenta la stessa bottega d’arte di suo zio.

Dopo il diploma per un lungo periodo soggiorna  tra Montmartre e Montparnasse a Parigi frequentando i circoli artistici e apprendendo nuove nozioni sull’arte che si stava sviluppando in sede europea.

Nei  primi trent’ anni del 900’, la capitale francese è stata una sorta di palcoscenico dove fa capolino, recita e si afferma quasi tutta l’ arte del XX secolo. Si formano vere e proprie colonie di italiani, spagnoli, americani, inglesi, russi. E sodalizi. Braque e Picasso, Breton e Cendrars, Modigliani e Soutine, Kandinsky e Man Ray, la Stein ed Hemingway, Cocteau e il Doganiere Rousseau, Utrillo e Rodin, Chagall e Apollinaire, ecc.

Tornato in Italia è chiamato al servizio militare, frequenta la scuola Allievi Ufficiali di Moncalieri (TO) e ne esce Tenente.

2 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. mario furini
    Mag 08, 2013 @ 10:36:40

    ho un quadro con firma A. Neri del 1951 che rispecchia un paesaggio con un fiume e una barca . Si tratta del pittore che parliamo . grazie

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  2. dindi
    Giu 08, 2012 @ 08:51:58

    Molto interssante, Angelo! Non vedo l’ora di sentirti raccontare dei suoi paesaggi, che sono i miei soggetti preferiti!

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